Chi sa remare trova sempre un posto in barca

Image by Alessandro Parolari

E’ proprio così impossibile trovare lavoro? O, come dice il mio professore Fausto Fantini, “chi sa remare, un posto in barca prima o poi lo trova”?

Sarebbe evidentemente irragionevole non considerare la crisi e la stagnazione del mercato del lavoro. I numeri sono noti ed è esperienza di ciascuno di noi, direttamente o molto da vicino, la chiusura di aziende, il licenziamento e la disoccupazione.

Ma, in questo difficile contesto, la strategia che spesso mettiamo in atto è l’attesa o, nel migliore dei casi, la ricerca destrutturata e spasmodica di un’altra occupazione. Si mandano milioni di CV, si chiede in giro… ma nulla succede. E così ci si demoralizza. E’ una reazione normale, ma indubbiamente poco fruttuosa.

Cosa potremmo fare invece?

 

Ad esempio, potremmo provare a mettere in atto una “reazione attiva e competente”, partendo con il porci alcune domande e provare a risponderci con sincerità. Ad esempio…

Qual è il lavoro che fa per me? Il lavoro che facevo prima, esiste ancora? Quali e quante cose so fare io davvero, oltre a quelle che ormai do per scontate? Mi conosco abbastanza per rivendermi efficacemente sul mercato? Quali, tra i miei tanti valori, conoscenze, capacità e competenze posso comunicare al mondo per farmi conoscere?

Sono in grado di scrivere un un buon cv? Da quanti anni non sostengo un colloquio di lavoro? Mi sono tenuto aggiornato in questi anni? O potrei forse aggiornare alcune delle mie competenze per essere più appetibile sul mercato? E…il mercato cosa vuole? Sono capace di utilizzare i social network per promuovere me stesso?

Chi mi può aiutare?

 

A tutte queste domande si può provare a rispondere, senza la pretesa di fare miracoli ma provando ad “accendere lampadine”, trasferire qualche tecnica e qualche conoscenza in più ma soprattutto comprendere come ognuno di noi può ottenere gli strumenti idonei per cercare lavoro se effettua pochi – ma impegnativi – passi fondamentali di comprensione

  • del proprio valore (che è fatto di conoscenze, capacità, competenze, attitudini, ovvero: “come” so remare)
  • della meta da raggiungere (quale lavoro potrei fare? ma soprattutto: quale lavoro mi piace? qual è la barca per me?)
  • di quali competenze servono per poter arrivare alla meta
  • degli strumenti per fare un buon piano di marketing di se stessi.

 

Non è un percorso facile, ci vogliono impegno e forza di volontà, a volte è necessario mettere in discussione noi stessi, le nostre convinzioni e le nostre abitudini, forzarsi ed aprirsi al cambiamento, ma il risultato non è solo una maggiore probabilità di trovare lavoro, il risultato è una crescita professionale e personale.

Il mondo del lavoro chiede persone competenti, ma sempre più anche flessibili, mature, capaci di cambiare e creare. E’ proprio in momenti come questi che bisogna guardarsi dentro, capire quali sono le nostre forze, svilupparne di nuove e mettere in atto volontà e creatività…dove il lavoro non c’è, il lavoro si inventa e questa è una incredibile novità del nostro tempo.

Tutta da sfruttare.

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