Image by Alessandro Parolari
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“Una scelta è come un salto: ti spaventa, lo rimandi, ma se ti butti è libertà…”
(R. De Santis)
Parliamo di futuro: che bello!!!
Durante questi anni di lavoro in azienda e in consulenza mi sono accorta che i giovani, dopo aver concluso il percorso scolastico, di qualsiasi livello (diploma o laurea) sono spesso confusi e disorientati, soprattutto rispetto ad aspetti quali:
Spesso accade quindi che i ragazzi, così bisognosi di “trovare qualsiasi cosa” pur di uscire dall’impasse decisionale, intraprendano percorsi non corrispondenti alla propria inclinazione.
E mi sento di affermare che la peggior cosa che possa accadere cercando la propria strada, sia quella di arrivare dove non si vuole, dopo aver speso soldi e tempo per farlo.
Per questo motivo, sono profondamente convinta che i ragazzi debbano essere accompagnati, durante il percorso scolastico, ad affrontare i momenti di scelta, senza perdere tempo prezioso. Il tutto, senza angosce ma con il piacere di costruire il proprio futuro.
In quest’ottica, il processo si articola attraverso diverse fasi che non sono mai standard ma di volta in volta disegnate sull’individuo, per definire un percorso personalizzato, che prevede:
Come dice Paola Mastrocola nel suo libro “Togliamo il disturbo, saggio sulla libertà di non studiare”: Ognuno deve diventare quel che è. Devi disegnarsi, trovare il suo disegno e continuarlo negli anni, un tratto di matita dopo l’altro, sempre più nettamente.
E lo può fare solo attraverso le scelte (prima scolastiche e poi lavorative) giuste.
È un suo dovere trovarsi. Nulla è più triste di un ragazzo che non si trova, che non compie il ritratto perfetto di se.
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